La canonizzazione di Sant’Antonio, morto il 13 giugno 1231, era prevista proprio a Rieti ove si trovava Gregorio IX (Cardinale Ugolino d’Anagni) con la sua corte. I padovani vennero a Rieti per chiedere al Papa la canonizzazione del “loro Antonio”: nasce qui l’affetto e la devozione dei reatini per Sant’Antonio di Padova perché questa venuta in terra sabina venne accolta con un entusiasmo degno della motivazione. Così i reatini con una fiaccolata per le vie di Rieti, inneggiando a Dio per il grande dono del Santo fatto al popolo, padovano certo ma soprattutto al Popolo della Chiesa di ogni tempo, giunsero al Palazzo dove Gregorio IX stesso era ad attenderli e sciolse ogni dubbio confermando l’imminente canonizzazione del “beato Antonio”. Il germe della devozione Antoniana era ormai gettato e… non importa se ad ospitare la cerimonia di innalzamento agli altari universali sarà la città di Spoleto, era il 30 maggio 1232.
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